martedì 25 agosto 2015

7 maggio: da Nasbinals a Saint-Chély-d’Aubrac (16 km)


Discesa leggera e poi in salita, quattro ore.
Ottima giornata, non calda. Attraversata la caldera di un vulcano spento, con formazione di rocce spettacolari che sovrastano paesini incantati.
La gîte comunal è come un albergo. Piove. Pomeriggio lungo da passare. Ho trovato dei vecchi giornali che ho messo dentro agli scarponi per asciugarli. Ho tenuto alcune pagine per leggere le novità della valle. Le solite ciance dei politici locali che sembrano uguali in tutto il mondo.
Conosciuto Alan, cappello con fiori e telefonino sempre in funzione. Ho scoperto che in Francia telefonare col cellulare costa la metà rispetto all’Italia. Siamo in Europa noi?
Le case del paese sono carine e le ho fotografate tutte.
Cena piacevole con i soliti ignoti, al bar vecchi con il basco in testa e un cane vecchissimo che beve pastis.
Il mio vicino di branda (il dottore pediatra in pensione) ha russato tutta la notte. Io ho contato le travi, poi le lucine lungo lo stanzone, infine sfinita mi sono addormentata e credo, anzi confesso, di aver russato mica male anch’io. L’ho capito dalla faccia sgomenta del signor Alan, che ha dormito in una branda poco lontana da me.

Note tecniche (orientative):
Lunghezza: 16 km; ore 4; dislivelli: 250 m

© Testo e foto di Daniella Forestan























Nessun commento:

Posta un commento